martedì 6 maggio 2025

Gli Alpini in Friuli Venezia Giulia

 Il Capitolo: Gli Alpini in Friuli Venezia Giulia: memoria, servizio e identità

GRUPPO ERMADA FLAVIO VIDONIS: TRENTA STORIE DEL '900 DEDICATE AL FRIULI VENEZIA GIULIA, ALLE SUE GENTI, AI SUOI LUOGHI, AI SUOI EVENTI

 Nel cuore delle Alpi Orientali, tra valli, fiumi e pietre di confine, la presenza degli Alpini ha segnato in modo indelebile la storia del Friuli Venezia Giulia e dell’intero Novecento. Regione di confine e crocevia di culture, il FVG ha sempre avuto un ruolo centrale nelle vicende militari italiane, specie nelle due guerre mondiali. Proprio qui, in questa terra solcata dalle acque del Tagliamento, dell’Isonzo e del Natisone, la tradizione alpina ha trovato terreno fertile per svilupparsi non solo come espressione militare, ma anche come forza viva di volontariato, memoria e impegno civile attraverso le Sezioni A.N.A..

Dopo la fine del primo conflitto mondiale, i reduci dei reparti alpini si organizzarono nell’A.N.A. (fondata nel 1919 a Milano), dando vita a numerose sezioni territoriali. In Friuli Venezia Giulia, le sezioni hanno avuto una crescita significativa sin dagli anni Venti, trasformandosi in centri propulsori di iniziative culturali, storiche, assistenziali e di protezione civile. Di seguito un percorso attraverso le principali sezioni ANA del FVG: Pordenone, Udine, Cividale del Friuli, Carnica, Gorizia, Gemona, Trieste e Palmanova.

FAMIGLIA ALPINA DUINO AURISINA 

 All’Adunata di Biella alpini con le polo “Io sono fvg”



Sezione ANA di Trieste

  www.anatrieste.it

a fondazione della Sezione ANA di Trieste risale al 26 gennaio 1922, quando un gruppo di Alpini, perlopiù reduci della Grande Guerra e volontari irredenti (molti dei quali avevano partecipato all’impresa di Fiume con D’Annunzio), si riunì presso la sede del CAI – Sezione Alpina delle Giulie. La riunione sancì la nascita della Sezione e vide l’elezione del primo Presidente, il cav. Alberto Zanutti. Il giornale ufficiale “L’Alpino” ne diede notizia il 5 febbraio dello stesso anno.

Durante gli anni Trenta, la Sezione si consolidò e si espanse: nel 1930 vennero fondati i Gruppi di Monfalcone e di Postumia, e quello di Ronchi dei Legionari nacque come diramazione di Monfalcone nel 1934. Le attività erano intense e coinvolgevano l’intera Venezia Giulia, con raduni, esercitazioni e partecipazione a eventi nazionali. Nel 1936, ad esempio, una delegazione della Sezione partecipò a un raduno a Zara, mentre nello stesso anno si tenne a Trieste un grande raduno con la presenza di tutti i gruppi sezionali.

Nel 1938 nacque il Gruppo di Duino Aurisina, istituito come “Plotone” in base alla riforma organizzativa dell’Associazione, che venne temporaneamente militarizzata sotto forma di “10° Reggimento Alpini”. I Gruppi divennero quindi Plotoni, le Sezioni furono chiamate Battaglioni.

Nel 1939, nonostante l’Europa fosse sull’orlo della guerra, Trieste ospitò la 20ª Adunata Nazionale degli Alpini. In quello stesso anno, la Sezione triestina piangeva la perdita dell’Alpino dott. Mario Grambassi, noto giornalista di Radio Trieste caduto nella guerra di Spagna.

Con l’inizio della Seconda guerra mondiale, molte attività cessarono. La Sezione perse numerosi Alpini caduti sui vari fronti e, nel 1943, fu ufficialmente sciolta tramite un verbale firmato dal presidente Ulrico Martelli. Quando la Sezione rinacque nel dopoguerra, portava sul vessillo nuove decorazioni al valor militare, ma nessuno dei vecchi Gruppi esisteva più.

Fu nell’autunno del 1947 che cinque Alpini – Dall’Anese, Vitas, Tomasi, Finzi e Furlani – affiancati da Timeus e Sindellari, si rimboccarono le maniche per rifondare la Sezione. I tempi erano difficili: Trieste era ancora sotto il controllo militare anglo-americano, e la città non era ancora stata restituita all’Italia. Bisognerà attendere il 26 ottobre 1954 per vedere sventolare nuovamente il tricolore in Piazza Unità d’Italia.

L’anno successivo, nell’aprile 1955, Trieste ospitò l’Adunata Nazionale in un tripudio di popolo. Dieci anni dopo, nel 1965, la città tornò ad accogliere gli Alpini in occasione di una nuova Adunata Nazionale.

La sede sezionale era allora collocata presso la Casa del Combattente in Piazza Oberdan, ma risultava presto troppo angusta. Nel 1976, sotto la guida del Presidente prof. Egidio Furlan – decorato reduce di Grecia e Jugoslavia – nacque il periodico sezionale “L’Alpin de Trieste” e fu avviato il progetto per una nuova sede in Via della Cassa di Risparmio. Grazie all’impegno degli Alpini triestini e al coordinamento del segretario Mario Giacopelli, una soffitta divenne una vera baita alpina, con caminetto, uffici e cucina.

Nel maggio del 1976, però, ogni attività fu sospesa: tutti gli Alpini della Sezione si mobilitarono per l’emergenza post-terremoto in Friuli, contribuendo concretamente ai cantieri di ricostruzione, in particolare ad Attimis.

In tempi più recenti, la Sezione ha continuato a distinguersi per il suo impegno nel volontariato, nella Protezione Civile e nella solidarietà. Numerosi sono gli interventi nelle scuole, i gemellaggi con sezioni italiane ed estere, le commemorazioni dei caduti e le iniziative culturali e sociali che coinvolgono le comunità italiane e slovene del territorio. È attiva inoltre la Famiglia Alpina di Duino Aurisina, nata per valorizzare l’identità e la memoria alpina in quella zona.

Oggi la Sezione di Trieste non è solo custode della memoria e delle gesta eroiche del passato, ma anche attiva protagonista del presente, con una visione aperta al dialogo interculturale e all’aiuto concreto ai più fragili.

FAMIGLIA ALPINA DUINO AURISINA

FAMIGLIA ALPINA A BIELLA 


Sezione ANA di Pordenone

Associazione Alpini Pordenone

Fondata nel 1921, la Sezione ANA di Pordenone ha una lunga tradizione che si lega a doppio filo con il Battaglione "L’Aquila", e con i reparti che operavano sul fronte dolomitico e del Piave. Dopo la ricostituzione postbellica (1946), la sezione ha svolto un’intensa attività commemorativa e sociale.

Le penne nere di Pordenone sono attivissime nella Protezione Civile, con un nucleo che partecipa costantemente a esercitazioni, emergenze nazionali e internazionali. Storico è il legame con il Tagliamento, fiume simbolo del territorio, che gli alpini aiutano a tutelare con attività ambientali. La sezione è anche promotrice di camminate storiche, sentieri della memoria e supporto alle scuole nella trasmissione dei valori alpini.



Sezione ANA di Udine

Associazione Nazionale Alpini - Sezione di Udine

Tra le più antiche e prestigiose, la Sezione ANA di Udine. Comprende un vasto territorio che fu profondamente colpito dalla Prima Guerra Mondiale. Vi appartengono numerosi gruppi montani con una forte componente di ex militari alpini.

L’impegno della sezione è legato alla salvaguardia dei sacrari e dei cimiteri di guerra lungo l’Isonzo, ma anche alla promozione culturale. Numerose le pubblicazioni, convegni e iniziative scolastiche. Udine è sede anche di importanti celebrazioni annuali, come la Fiaccolata per i Caduti, e mantiene stretti rapporti con le istituzioni locali.


Sezione ANA di Cividale del Friuli

https://www.anacividale.it/

La Sezione di Cividale ha un legame molto forte con il territorio delle Valli del Natisone e della Slavia friulana, zone multietniche e frontaliere.

Qui l’identità alpina è sinonimo di coesione tra le comunità e di custodia della memoria dei reparti alpini della Julia. Il ruolo degli alpini cividalesi è centrale anche nel mantenimento dei sentieri storici della Grande Guerra, come quelli del Kolovrat e del Matajur. La sezione è parte attiva in eventi culturali e ambientali, oltre ad attività di solidarietà post-sisma e all’estero.

Sezione ANA Carnica

Ana Sezione Carnica

La Sezione Carnica, fondata a Tolmezzo nel 1922, copre una delle aree più montane e simboliche della regione: la Carnia. Qui nacque il mito dell’alpino montanaro, forgiato nelle battaglie del fronte carinziano e sul Monte Pal Piccolo.

La sezione è protagonista nella custodia delle trincee, nei progetti di recupero dei luoghi della guerra e nella valorizzazione dell’identità alpina carnica. Molto attiva in ambito protezione civile, la Carnica ha svolto un ruolo chiave nel post-terremoto del 1976 e in numerose emergenze nazionali. Il Museo della Grande Guerra di Timau è uno dei fiori all’occhiello della sezione.

Sezione ANA di Gorizia

https://www.anagorizia.it/

Nata nel 1924, la Sezione ANA di Gorizia ha una storia profondamente intrecciata con la linea dell’Isonzo, teatro di alcune delle più cruente battaglie del primo conflitto mondiale. Dopo il secondo dopoguerra, la sezione ha affrontato sfide legate alla ridefinizione dei confini e alle tensioni della guerra fredda, mantenendo saldi i valori dell’A.N.A.

Promuove la memoria storica con eventi sul Monte Sabotino, Monte San Michele e altri luoghi simbolo. In ambito sociale, ha una presenza costante nel volontariato, nella manutenzione di monumenti e nella collaborazione con le scuole del territorio.

Sezione ANA di Gemona del Friuli

ANA GEMONA

Già attiva negli anni Trenta, la Sezione di Gemona ha vissuto momenti tragici e gloriosi, come il terremoto del 6 maggio 1976, durante il quale gli alpini furono tra i primi soccorritori, guadagnandosi la stima e l’affetto della popolazione.

Da allora, Gemona è un simbolo nazionale della solidarietà alpina, e ogni anno ricorda l’impegno dei volontari con cerimonie e incontri. Il forte legame con il territorio si manifesta anche nelle escursioni commemorative, nel sostegno a enti assistenziali e nella tutela dei percorsi di montagna.

 


Sezione ANA di Palmanova

ANA PALMANOVA

Tra le più giovani sezioni, quella di Palmanova è molto attiva a livello locale e regionale. Fondata nel secondo dopoguerra, rappresenta un importante polo di aggregazione per il territorio della Bassa friulana.

Ha fatto della valorizzazione storica della città stellata e della difesa idraulica della pianura un suo cavallo di battaglia. I volontari della sezione partecipano con dedizione alle attività di Protezione Civile e ai campi scuola per giovani. La sezione organizza anche manifestazioni culturali come concerti, camminate storiche e raduni.

96ª Adunata Nazionale Alpini - Biella, 9-11 maggio 2025

Un patrimonio di memoria e futuro

Le sezioni ANA del Friuli Venezia Giulia custodiscono non solo la memoria dei caduti, ma anche un patrimonio umano di solidarietà, competenza e amore per la montagna. In un secolo di storia, le “penne nere” friulane hanno saputo trasformare l’eredità militare in un impegno civile concreto, che trova nel servizio alla comunità, nella cura dei luoghi della memoria e nell’educazione dei giovani le sue espressioni più alte.

Nel contesto del progetto “Sulle vie dell’acqua tra pietre e fiumi”, la presenza degli Alpini rappresenta un filo rosso che lega natura, storia e identità. Ogni sezione è un capitolo vivo della narrazione del ‘900 friulano: testimone delle guerre, protagonista delle ricostruzioni, guardiana della pace.

FAMIGLIA ALPINA DUINO AURISINA : 

IL PROGRAMMA DELLA TERZA FESTA ALPINA A DUINO AURISINA





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